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Calo del raccolto per la vendemmia 2023: alcune considerazioni
Calo generale in Italia come in Europa, cosa dobbiamo aspettarci?
La vendemmia 2023 non è stata di certo la più ricca degli ultimi anni. In Italia si calcola un raccolto di circa 44 milioni di ettolitri, al di sotto del 12% rispetto all’anno precedente.
A caratterizzare questi numeri ci sono diversi fattori: in alcuni casi, legati a questioni climatiche; in altri al propagarsi di attacchi fungini alle coltivazioni. Entriamo nello specifico.
Nel Belpaese assistiamo ad una vera e propria “spaccatura” tra Nord e Sud: le regioni meridionali hanno registrato una contrazione del raccolto, per la maggior parte dovuta alla diffusione della peronospora, procurando flessioni quasi del 30 %!
Il nord Italia chiude la vendemmia con un raccolto tutto sommato positivo, a differenza di alcune regioni come l’Emilia Romagna, in cui si registrano contrazioni dovute alle alluvioni.
L’Europa di certo, non se la cava meglio: Spagna chiude con meno 12-13%, più o meno simile all'anno precedente la Germania (8,8 milioni di ettolitri), bene il Portogallo (7.4 milioni di ettolitri); decisamente meglio la Francia, la quale scavalca del 2% l’Italia, raggiungendo i 45 milioni di ettolitri.
Quali considerazioni fare? È così negativo tutto questo?
In linea di massima non gioca a nostro vantaggio la situazione climatica, la quale risulterà sempre più ingestibile e meritevole delle giuste attenzioni.
Una nota positiva c’è… in un anno, come il 2022, caratterizzato da aumenti di prezzi e difficoltà nello shortage di materie prime, le giacenze sono state innumerevoli; questa contrazione del raccolto, seppur negativa, porterebbe ad un riequilibrio del mercato.
Il punto però "non è tanto la perdita della leadership italiana, piuttosto il rallentamento della domanda interna ed estera”, afferma il Commissario Straordinario di Ismea, Livio Proietti.
Bisognerebbe quindi, ragionare sulla dinamica di questi dati: in sostanza c'è molto vino per pochi consumatori!
Per tale motivo, si attendono (con non poche perplessità) azioni governative mirate ad affrontare le criticità del settore, sperando di ricevere strumenti utili alle aziende, in grado di fronteggiare le sfide del futuro.
Le potenzialità di questo settore sono troppo alte per consentire che sia un una patologia delle piante a regolamentare il mercato; servono scelte e progetti lungimiranti, in grado di rendere concrete le possibilità di sviluppo, o almeno questo è quello che ci auguriamo.
Fonte immagini e contenuti: TreBicchieri settimanale del Gambero Rosso n.14 -13 settembre 2023
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