Come nasce un tappo di sughero - 2a parte: raccolta e produzione

Il sughero è ambiente e paesaggio e il Gruppo Molinas difende da sempre questi valori, affinchè questa straordinaria ricchezza possa essere tramandata alle generazioni future.

Come da tradizione, nel periodo compreso fra maggio e agosto, gli operai, custodi di un’antica professione, con il solo ausilio di una scure, raccolgono il sughero dalle piante, frutto di una lunga attesa:

• 30 anni per il sughero maschio utilizzato nell’edilizia;
• 10 anni per il sughero femmina utilizzato per produrre tappi per vino.

Le sfoglie di corteccia di sughero vengono quindi depositate in grandi piazzali all’aperto per 12 mesi, in modo da permettere agli agenti atmosferici di attuare il cosiddetto processo di stagionatura, favorendo così una prima selezione.

In seguito il sughero viene sottoposto a bollitura, sia per eliminare tannini e altre impurità, sia per renderlo più elastico e meglio lavorabile.

Da qui comincia un lungo processo di selezione, dove il connubio tra la tecnologia e le conoscenze umane restituiscono ai clienti il sughero sotto forma di tappo, il quale avrà caratteristiche meccaniche e organolettiche perfette.

Ognuno con la sua personalizzazione, esclusiva per ogni cantina e per ogni vino.

Gli sfridi di questa lavorazione vengono macinati in speciali mulini, e la grana così ottenuta, dopo ulteriori selezioni e trattamenti, viene utilizzata per la produzione sia dei cosiddetti tappi tecnici che di quelli innovativi.
Accanto ai tappi classici e a quelli tecnici, da alcuni anni, sono presenti anche quelli ottenuti con la grana di sughero con spessori particolarmente sottili. Grazie ai moderni trattamenti cui è possibile sottoporre questi materiali, i tappi che si ottengono assicurano delle performance eccellenti, a garanzia delle caratteristiche organolettiche di ogni tipo di vino.

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